Rinnovo CCNL Scuola: il 26 giugno 2025 si è svolto un nuovo incontro tra ARAN e i sindacati, il quinto della serie, per portare avanti il confronto sul rinnovo del CCNL scuola relativo al triennio 2022-2024. La trattativa riguarda il contratto nazionale del comparto Istruzione e Ricerca, e rappresenta un momento chiave per definire diritti, doveri e tutele di tutto il personale scolastico, universitario e degli enti di ricerca.
Nel corso dell’incontro, che fa seguito a quello del 28 maggio, si è discusso in particolare del sistema delle relazioni sindacali e di alcune tematiche legate al personale universitario e della ricerca, come ferie, permessi e malattie. L’ARAN ha presentato una nuova proposta contrattuale che introduce modifiche rispetto al CCNL Istruzione e Ricerca 2019-2021, firmato a gennaio 2024.
Tutte le sigle sindacali presenti hanno espresso un giudizio critico sull’entità delle risorse messe finora a disposizione per il rinnovo.
Secondo i rappresentanti dei lavoratori, il finanziamento previsto non è sufficiente a rispondere alle reali esigenze del comparto, soprattutto in un momento in cui il potere d’acquisto continua a calare. La discussione, quindi, non si è fermata e proseguirà con un nuovo incontro già fissato per la settimana successiva.
Rinnovo CCNL Scuola e posizioni sindacali
Durante la riunione, il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha evidenziato l’urgenza di intervenire su diverse criticità, in particolare sull’impiego delle risorse risparmiate grazie al dimensionamento scolastico e al nuovo ordinamento professionale.
Questi risparmi, stimati in 114 milioni di euro, dovrebbero essere utilizzati per migliorare il contratto e garantire migliori condizioni economiche al personale.
Pacifico ha rilanciato la proposta di introdurre i buoni pasto per i lavoratori della scuola, misura già attiva in altri settori pubblici. Secondo Anief, sarebbe un segnale significativo in un contesto dove gli stipendi sono ancora lontani dalla media europea.
Altro punto cruciale è il ripristino del primo gradone stipendiale, rimosso in passato e giudicato illegittimo dalla Corte di Cassazione.
Inoltre, è stata avanzata la richiesta di fondi dedicati alla formazione continua, alla valorizzazione del personale ATA e alla continuità didattica, con particolare attenzione alle indennità per trasferte.
Anche la FLC CGIL ha messo in evidenza alcune priorità. Il sindacato ha ribadito l’importanza della contrattazione integrativa di secondo livello, vista come essenziale per rispondere in modo mirato ai bisogni del personale scolastico. Ha inoltre richiesto il riconoscimento della perdita di potere d’acquisto subita nel triennio 2022‑2024, insieme a una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse e flessibilità su ferie e permessi.
Le proposte fatte durante la trattativa
Per il mondo della scuola, la FLC CGIL ha suggerito di includere nella contrattazione d’istituto il riconoscimento economico per incarichi aggiuntivi (coordinatori di classe, funzioni collegiali), oltre a prevedere indennità per chi lavora su più sedi e per i docenti accompagnatori nelle attività extracurriculari.
Nel settore universitario e della ricerca, i sindacati hanno chiesto di integrare nella contrattazione nazionale materie quali il diritto allo studio, la mobilità del personale e la formazione professionale.
Sono emerse alcune criticità, in particolare i ritardi nei processi autorizzativi delle sequenze contrattuali, con particolare riferimento alle aziende ospedaliere universitarie e alla figura del tecnologo.
Per il settore AFAM, sono invece emerse esigenze riguardo la definizione dei criteri di accesso, la regolamentazione dei passaggi tra tempo pieno e tempo definito e la necessità di una gestione trasparente dei fondi disponibili.
Seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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