Sostegno titolo estero: con il Decreto Dipartimentale n. 1656 del 26 giugno 2025, il Ministero dell’Istruzione ha dato ufficialmente il via ai nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno didattico rivolti agli alunni con disabilità.
Questi corsi sono pensati in particolare per quei docenti che hanno conseguito il titolo all’estero, presso università o enti riconosciuti nel paese in cui hanno studiato.
In questo contenuto esploreremo tutte le regole di accesso ai percorsi di specializzazione sul sostegno per docenti che hanno conseguito il proprio titolo all'estero.
Chi può accedere a questo tipo di percorsi?
Possono iscriversi ai corsi solo i candidati che si trovano in una delle seguenti situazioni:
- Hanno avviato una procedura di riconoscimento del titolo estero che, però, è ancora in sospeso oltre i tempi previsti dalla legge;
- Oppure sono coinvolti in un contenzioso legale perché il procedimento non è stato concluso;
- In alternativa, possono accedere anche coloro che hanno rinunciato formalmente a ogni richiesta di riconoscimento, come previsto dall’articolo 7 del Decreto 71/2024.
Queste condizioni garantiscono che i percorsi siano destinati davvero a chi ha intrapreso un percorso serio e completo all’estero, ma si trova ancora in attesa di una piena equiparazione in Italia.
Trattandosi di docenti che hanno conseguito il proprio titolo all'estero, le condizioni di partenza per intraprendere un percorso formativo in Italia sono diverse da caso a caso.
Chi ha già un anno di esperienza di insegnamento nel grado scolastico di riferimento può accedere a un percorso ridotto da 36 CFU, mentre chi non ha ancora maturato esperienza segue il percorso completo da 48 CFU.
Sostegno titolo estero: tempistiche e modalità dei percorsi
Il percorso ha una durata complessiva di quattro mesi, un tempo concentrato ma sufficiente per acquisire le competenze chiave.
Le lezioni si tengono online in modalità sincrona, cioè in diretta con i docenti, per garantire l’interazione e la partecipazione. Solo una piccola parte, al massimo il 10% del totale delle ore, può essere fruita in modalità asincrona.
Non mancano i laboratori in presenza, momenti fondamentali per mettere in pratica quanto appreso. Anche per quanto riguarda le assenze, è richiesto un alto livello di frequenza: non si può superare il 10% di ore di assenza sul totale.
Alla fine di ogni modulo si svolgono esami in presenza, con una valutazione espressa in trentesimi. Solo dopo aver superato tutte le prove intermedie, si può accedere alla prova conclusiva, che consiste in una presentazione orale di un elaborato scritto, solitamente costruito attorno a un caso di studio affrontato durante il percorso.
Per un approfondimento sulla domanda di rinuncia al riconoscimento del titolo:
Rinuncia riconoscimento titolo: le regole
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