Assegnazioni provvisorie 2025: modalità e chiarimenti - Blog | Docenti.it

Assegnazioni provvisorie 2025: modalità e chiarimenti

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Assegnazioni provvisorie 2025: le assegnazioni provvisorie 2025 e le utilizzazioni hanno avuto come termine di chiusura il 22 agosto 2025.

Nonostante la scadenza, rimangono diversi dubbi sull’applicazione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) e in particolare sull’ordine delle operazioni e sulle priorità da rispettare.

Esploriamo questi dubbi insieme.

L'ordine delle assegnazioni

Secondo quanto stabilito dall’Allegato 1 al CCNI 2025/28, l’ordine dei movimenti per utilizzazioni e assegnazioni provvisorie viene definito da punteggio e precedenze, nel rispetto degli articoli 7 e 9 del contratto.

Le precedenze valgono in ogni fase delle operazioni, anche se non sempre si applicano a tutti i tipi di movimento. Questo significa che il sistema deve seguire una sequenza precisa, che tiene conto sia della tipologia di posto sia della posizione del docente nelle graduatorie.

Le regole operative sono descritte nell’articolo 7, comma 8, del CCNI 25/28.

Ecco i principi fondamentali:

1. Stesso grado o diverso grado di istruzione

L’assegnazione provvisoria nello stesso grado, classe di concorso o tipologia di posto ha priorità rispetto a quella verso gradi o classi differenti. Un’eccezione riguarda i posti di sostegno, che precedono comunque quelli su posto comune.

2. Comune di ricongiungimento

L’assegnazione in una scuola del comune di ricongiungimento ha precedenza rispetto a scuole di comuni diversi, anche se riguarda un grado o una classe di concorso differente.

3. Preferenze nella domanda

Le preferenze inserite nel modulo vengono esaminate prima per il grado e il tipo di posto di titolarità. Solo in subordine, il sistema analizza le richieste relative ad altri gradi o tipologie, seguendo sempre la graduatoria utile al ricongiungimento.

Assegnazioni provvisorie 2025: le domande più frequenti

Nonostante le regole siano formalizzate, molti docenti continuano ad avere dubbi interpretativi. Ecco alcuni casi frequenti.

Caso 1: Assegnazione tra gradi diversi e scuole con sede in altro comune

Un docente chiede chiarimenti sull’ordine delle preferenze: se non ci sono posti disponibili nel grado di appartenenza nel comune di ricongiungimento, la domanda passa al grado successivo o ad altri comuni?

La normativa chiarisce che il comune di ricongiungimento ha priorità assoluta. Tuttavia, se la scuola indicata ha la sede di organico in un altro comune, bisogna distinguere:

  • se nel comune di ricongiungimento esistono scuole di quel grado, queste vanno indicate per prime;
  • se non esistono, anche una scuola con plesso nel comune ma sede in altro territorio può essere considerata valida.

Caso 2: Assegnazione in comune viciniore ma fuori provincia

Un docente ha presentato domanda per un comune viciniore in un’altra provincia, ricevendo il rigetto dell’istanza.

In questo caso, l’Ufficio scolastico ha agito correttamente: l’assegnazione provvisoria può essere richiesta solo per la provincia di residenza del familiare cui ci si ricongiunge. Le tabelle di viciniorietà, infatti, riguardano esclusivamente i comuni interni alla stessa provincia.

Caso 3: Errore nell’indicazione del comune di ricongiungimento

Un’altra docente ha inserito come prima preferenza il distretto anziché il comune di ricongiungimento ed è stata esclusa.

La normativa distingue due situazioni:

  • Con deroga: la mancata indicazione del comune di ricongiungimento rende nulla la domanda.
  • Senza deroga: l’Ufficio deve considerare comunque le preferenze analitiche relative al comune indicato.

L’esclusione della docente fa pensare che la sua richiesta sia stata presentata in deroga, motivo per cui è stata respinta.

Le assegnazioni provvisorie 2025 sono regolate da un sistema complesso, che intreccia punteggi, precedenze e vincoli territoriali. I docenti devono prestare particolare attenzione alla compilazione della domanda, soprattutto nell’indicazione del comune di ricongiungimento e nella corretta sequenza delle preferenze.

Un errore formale, come la scelta del distretto al posto del comune, può compromettere l’intera procedura. Per questo motivo, conoscere nel dettaglio le regole del CCNI 25/28 diventa fondamentale per evitare esclusioni e ottenere l’assegnazione desiderata.

Il nostro consiglio è quello di scegliere sempre fonti affidabili e certificate per reperire tutte le informazioni necessarie.

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