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BES e DSA: cosa sono?

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Quando si parla di BES e DSA la domanda "che cosa sono?" sorge spontanea.

Questo perché entrambe le categorie rientrano tra i casi principali per cui diventa necessaria la didattica su misura per lo studente, ovvero il sostegno.

Tra BES e DSA sussistono, però, delle fondamentali differenze:

  • Per BES si intendono i Bisogni Educativi Speciali, una macro-categoria in cui rientrano tutti quei casi in cui gli studenti necessitano di misure didattiche specifiche. (Un esempio può essere rappresentato anche da un bambino che è appena arrivato da un'altra Nazione e non ha familiarità con la lingua italiana, che ha bisogno per questo motivo di misure educative e didattiche specifiche)
  • I DSA, invece, sono Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Questa categoria di disturbi è definita dalla Legge 170 del 2010, e comprende discalculiadislessiadisortografia e disgrafia in forma lievemoderata o grave.

In questi casi, normalmente un insegnante è tenuto ad elaborare due strategie di apprendimento per l'alunno, ovvero il Piano Educativo Personalizzato e il Piano Didattico Personalizzato, soluzioni entrambe pensate per agevolare l'alunno nelle metodologie didattiche.

Il panorama dei Bisogni Educativi Speciali è, dunque, molto ampio e comprende:

  • Studenti con Disturbi Specifici dell'Apprendimento.
  • Studenti ad Alto Potenziale Cognitivo.
  • Alunni con disabilità psichiche e fisiche.

DSA e BES: normativa di riferimento

L'apparato normativo di riferimento per studenti i cui disturbi o situazioni rientrano nei DSA o BES è diversificato.

E' presente, innanzitutto, la Legge 104 del 1992, relativa ai diritti delle persone portatrici di handicap.

Altra normativa di riferimento, che tratta il tema delle metodologie didattiche personalizzate e modulate sulle esigenze del singolo studente, è la Legge 53 del 2003, inerente, appunto, alla personalizzazione dei piani educativi.

Nel 2010, più precisamente con la Legge 170 del 2010, vengono delineate le modalità di integrazione didattica per gli studenti con Disturbi Specifici dell'Apprendimento.

Ulteriore norma di riferimento è la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, che compensa alle lacune della Legge 104 e definisce le categorie che, pur non rientrando nelle certificazioni per la disabilità, necessitano di interventi specifici in ambito scolastico.

Non da ultima la Circolare Ministeriale numero 8 del MIUR del 2013, in cui si tratta in maniera completa il concetto di bisogno educativo speciale e misura didattica personalizzata e modellata sui bisogni del singolo studente.

DSA e BES: Chi ha diritto al sostegno?

Allo stato attuale la normativa di riferimento per i BES stabilisce che, spetta di diritto un insegnante di Sostegno dedicato, oltre ad un piano educativo e didattico modellato sulle esigenze dello studente, a tutti i soggetti portatori di disturbi o disabilità che rientrano nei casi previsti dalla Legge 104 del 1992.

Non si tratta di un'indicazione tassativa.

Cosa significa?

Il Dirigente scolastico, in presenza di un alunno con un DSA, se pur non rientrante nei casi previsti dalle Legge 104, può prevedere l'utilizzo di metodologie didattiche volte all'integrazione e all'inclusione sociale ed educativa dello studente.

Da questo principio deriva la differenza tra Piano Educativo Individualizzato, che ha lo scopo di garantire l'integrazione scolastica per studenti portatori di un disturbo o una disabilità certificati;

E Piano Didattico Personalizzato, con cui si delinea il percorso formativo più efficace per consentire all’alunno con DSA o BES non certificati di raggiungere gli obiettivi formativi.

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