Permesso retribuito docenti precari: il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024 introduce importanti novità per i lavoratori della scuola con contratto a tempo determinato. In particolare, l’articolo 35, comma 12, stabilisce che i docenti precari – insieme al personale educativo e ATA – con contratto fino al 30 giugno o al 31 agosto possono usufruire, durante l’anno scolastico, di fino a tre giorni di permesso retribuito per esigenze personali o familiari.
A chi spetta?
Il diritto ai permessi retribuiti per docenti precari non si limita solo a chi ha un incarico fino a fine attività didattica o amministrativa.
Si estende anche al personale indicato nel comma 5 dello stesso articolo.
Le ragioni che giustificano la richiesta di permesso possono essere attestate tramite autocertificazione, rendendo più semplice l’accesso a questo diritto.
Permesso retribuito docenti precari e personale ATA
Il personale ATA ha la possibilità di richiedere i permessi anche in modalità oraria. In questi casi, si applicano le regole previste dall’articolo 67 del CCNL, che regolamenta i permessi retribuiti su base oraria per motivi familiari o personali.
Questa opzione consente una gestione più flessibile del tempo, rispondendo meglio alle diverse esigenze del personale scolastico non docente.
Con un chiarimento ufficiale del 12 giugno, l’Aran ha fornito un'importante interpretazione sulla documentazione necessaria per giustificare i permessi retribuiti dei docenti precari.
L’Agenzia ha sottolineato che la motivazione costituisce l’unico presupposto richiesto, e non deve necessariamente rientrare in una categoria predeterminata. È sufficiente che sia riconducibile a motivi personali o familiari, come indicato dal contratto.
Il ruolo del dirigente scolastico
Sebbene l’autocertificazione sia valida ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, il dirigente scolastico ha il compito di valutare la coerenza e l’adeguatezza della documentazione.
In mancanza di criteri precisi nella normativa, spetta a lui verificare che la motivazione indicata sia sufficientemente comprovata.
Il dirigente scolastico esercita questo controllo in quanto responsabile organizzativo, con compiti simili a quelli del datore di lavoro nel settore privato.
Il permesso retribuito per docenti precari rappresenta un importante strumento di tutela per il personale scolastico con contratto a tempo determinato.
Grazie alla possibilità di autocertificare i motivi e alla flessibilità prevista per il personale ATA, questa misura offre un supporto concreto alla gestione della vita personale e lavorativa.
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