Stipendio docenti: nel 2025 il tema dello stipendio docenti continua a essere centrale nel dibattito pubblico.
Mentre il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL 2019/2021) resta in vigore in attesa del rinnovo, gli insegnanti italiani vedono piccoli miglioramenti in busta paga grazie a nuove misure introdotte dallo Stato.
Ma quanto guadagna esattamente un insegnante in Italia nel 2025? Scopriamolo insieme
Uno stipendio che differisce a seconda del grado di istruzione
Un docente della scuola dell’infanzia o primaria guadagna all’inizio della carriera circa 20.897 euro lordi all’anno, una cifra che cresce con l’anzianità fino a raggiungere i 30.537 euro dopo 35 anni di servizio.
Gli insegnanti delle scuole medie, invece, partono da uno stipendio leggermente più elevato, intorno ai 22.679 euro lordi, con un tetto massimo di 33.837 euro.
Per chi insegna nelle scuole superiori, la situazione è più articolata: se il docente è laureato, il compenso iniziale si allinea a quello delle scuole medie, ma può arrivare fino a 35.505 euro.
Se invece il titolo è un diploma, la retribuzione parte da 20.897 euro e si ferma a 31.492 euro lordi annui.
Stipendio docenti: le novità previste da luglio 2025
Nel cedolino di luglio 2025 gli insegnanti italiani troveranno una retribuzione leggermente più alta rispetto ai mesi precedenti.
Questo incremento è frutto della combinazione tra indennità di vacanza contrattuale e taglio del cuneo fiscale, due strumenti pensati per sostenere il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici.
L’indennità di vacanza contrattuale rappresenta un compenso temporaneo destinato a quei lavoratori il cui contratto collettivo è scaduto.
++Nel 2025 viene calcolata come una maggiorazione dello 0,6% sullo stipendio tabellare fino a giugno, che aumenta all’1% da luglio in poi.
Questo significa che, ad esempio, un professore delle superiori con laurea potrà ricevere un aumento mensile che passa da 11,42 euro a 19,03 euro, mentre un collaboratore scolastico al primo scatto percepirà un incremento da 8,21 a 13,69 euro.
A rafforzare l’aumento dello stipendio netto arriva anche il taglio del cuneo fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2025.
Grazie alla riduzione dei contributi a carico dei lavoratori, i dipendenti pubblici con un reddito annuo fino a 35.000 euro potranno beneficiare di un incremento in busta paga compreso tra i 70 e i 100 euro netti al mese.
Le percentuali di sgravio variano in base alla fascia di reddito, e chi guadagna tra 20.001 e 32.000 euro annui ha diritto anche a un’ulteriore detrazione fiscale di 1.000 euro, che si riduce progressivamente fino a sparire oltre i 40.000 euro.
Una serie di agevolazioni fiscali che potrebbero aumentare con il rinnovo ufficiale del CCNL.
Per ulteriori specificazioni sull'argomento:
Aumenti stipendio docenti: novità di luglio 2025
In ultima istanza, quanto costa diventare insegnante?
Le nuove normative introdotte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) hanno introdotto percorsi più lunghi e complessi, che prevedono non solo il conseguimento del titolo di laurea, ma anche integrazione dei CFU, abilitazioni, specializzazioni sul sostegno, certificazioni linguistiche e informatiche, master e corsi di perfezionamento.
Chi ha una laurea ma non possiede tutti i CFU richiesti per la propria classe di concorso deve affrontare un’integrazione formativa, con corsi singoli o master brevi da 6 a 12 CFU, il cui costo medio si aggira intorno ai 440 euro, ma può anche arrivare a 1.000 euro per percorsi più articolati.
Chi vuole ottenere una cattedra a tempo indeterminato dovrà intraprendere il percorso abilitante da 60 CFU, obbligatorio, strutturato con frequenza e tirocinio.
Questo tipo di formazione può costare fino a 2.500 euro, più 150 euro per la prova finale. La ratio sta nel fatto che la Riforma Bianchi ha voluto introdurre una modalità univoca per il conseguimento del titolo abilitante, in sostituzione di tutte quelle precedentemente in vigore.
Per maggiori informazioni:
Esistono anche percorsi integrativi per chi ha già maturato alcuni requisiti, come i 24 CFU acquisiti entro ottobre 2022, un’abilitazione precedente o almeno tre anni di servizio. Anche in questo caso il costo resta alto: circa 2.000 euro per l’iscrizione, più 150 euro di esame finale.
Nonostante il costo esoso dei percorsi abilitanti, questi restano comunque un'ottima chance di stabilizzazione all'interno del mondo scuola, rispetto ai quali è opportuno restare aggiornati e in linea con le regole di accesso.
Per questo scopo, consigliamo ai nostri lettori e lettrici di verificare che il proprio piano di studi consenta l'accesso ai bandi di abilitazione 2025.
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