Dichiarazione dei servizi: cosa inserire su Istanze OnLine? - Blog | Docenti.it

Dichiarazione dei servizi: cosa inserire su Istanze OnLine?

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Dichiarazione dei servizi: entro il 30 settembre 2025, i docenti neo immessi in ruolo sono tenuti a compilare la dichiarazione dei servizi attraverso la piattaforma Istanze Online del Ministero dell’Istruzione.

Si tratta di un adempimento obbligatorio per i nuovi assunti, finalizzato a registrare ufficialmente le esperienze lavorative pregresse svolte nella scuola pubblica.

Questa procedura rappresenta un passaggio fondamentale perché consente al Ministero di raccogliere tutte le informazioni utili per avviare la successiva ricostruzione di carriera. La finestra temporale si chiude il 30 settembre, ossia entro trenta giorni dalla presa di servizio, fissata quest’anno al 1° settembre.

A cosa serve la dichiarazione dei servizi?

Molti insegnanti neoassunti si chiedono quale sia la reale utilità di questa procedura. La dichiarazione dei servizi ha un ruolo centrale perché consente di comunicare ufficialmente i periodi lavorativi già svolti in passato nella scuola pubblica.

Attraverso la raccolta di queste informazioni, il Ministero può poi avviare la pratica di ricostruzione della carriera, ossia il riconoscimento economico e giuridico dei servizi pregressi.

È bene ricordare che la dichiarazione deve essere presentata prima di inoltrare la domanda di ricostruzione di carriera.

Quest’ultima, infatti, potrà essere richiesta solo dopo aver concluso positivamente l’anno di prova. In altre parole, la dichiarazione rappresenta una sorta di “archivio ufficiale” da cui attingere successivamente per ottenere il corretto inquadramento professionale ed economico.

Chi non presenta la dichiarazione nei tempi stabiliti rischia di complicare l’intero percorso amministrativo, con conseguenti ritardi nel riconoscimento dei servizi svolti.

Cosa non deve essere inserito nella dichiarazione?

Un aspetto che genera spesso dubbi riguarda i servizi che possono essere effettivamente dichiarati. Non tutto, infatti, è valido ai fini della ricostruzione di carriera docente.

Un esempio concreto riguarda i periodi di lavoro svolti come personale ATA, cioè come collaboratori scolastici, assistenti tecnici o amministrativi. Sebbene queste esperienze possano contare ai fini pensionistici, non hanno alcun valore nella progressione di carriera degli insegnanti.

Questo significa che chi ha lavorato per anni come ATA e successivamente è stato immesso in ruolo come docente non potrà far valere quel servizio nella dichiarazione.

È una distinzione importante, spesso sottovalutata, che può evitare errori al momento della compilazione della domanda.

Esistono però delle eccezioni. Un caso tipico è il servizio militare obbligatorio, che viene considerato a tutti gli effetti valido per la ricostruzione della carriera. Per gli insegnanti uomini che hanno svolto il servizio militare, è quindi possibile inserirlo nella dichiarazione e ottenere il relativo riconoscimento.

La dichiarazione dei servizi non è soltanto un obbligo burocratico, ma un vero e proprio strumento che permette al docente di tutelare la propria carriera. Presentarla in modo accurato e nei tempi stabiliti significa assicurarsi che il proprio percorso lavorativo venga valorizzato e riconosciuto dal Ministero.

Entro il 30 settembre, dunque, i docenti neo immessi in ruolo devono collegarsi a Istanze Online e compilare con attenzione la dichiarazione, includendo solo i servizi che la normativa considera validi.

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