Mobilità docenti 2025: uno dei momenti più attesi e delicati per gli insegnanti di ruolo in Italia. Ogni anno, migliaia di docenti presentano domanda di trasferimento per avvicinarsi alla propria residenza, ricongiungersi con la famiglia o cogliere nuove opportunità professionali.
Conoscere le regole, le scadenze e le novità del 2025 è fondamentale per non commettere errori e massimizzare le possibilità di ottenere la sede desiderata.
In questa guida analizziamo le principali informazioni su tempistiche, modalità di domanda, requisiti e criteri di valutazione. L’obiettivo è fornire uno strumento chiaro e completo per chiunque voglia affrontare la mobilità in modo consapevole e strategico.
Cos'è la mobilità docenti?
La mobilità docenti è la procedura annuale attraverso la quale gli insegnanti di ruolo possono richiedere il trasferimento di sede. Riguarda sia la mobilità territoriale, che permette di cambiare scuola o provincia, sia la mobilità professionale, che consente di passare a un’altra classe di concorso o ordine di scuola.
Ogni anno il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) pubblica un contratto integrativo nazionale sulla mobilità che stabilisce regole, punteggi e tempistiche.
Nel 2026 si prevede la conferma di molti criteri già applicati negli ultimi anni, con possibili aggiustamenti legati all’attuazione del PNRR e alle nuove politiche di reclutamento.
Per un approfondimento sulle regole vigenti in materia mobilità e immissioni in ruolo:
Mobilità docenti e immissioni in ruolo 2025: la guida
Chi può presentare domanda nel 2025?
Possono richiedere la mobilità 2025 tutti i docenti di ruolo che abbiano superato il periodo di prova. In particolare, possono partecipare:
- Docenti con più anni di servizio che desiderano trasferirsi in una sede più vicina al proprio domicilio;
- Insegnanti neo-immessi in ruolo, purché abbiano concluso l’anno di prova;
- Docenti con esigenze familiari particolari, come il ricongiungimento al coniuge, ai figli o a parenti disabili in base alla legge 104.
Inoltre, per alcuni casi specifici, sono previste precedenze particolari che aumentano le possibilità di ottenere la sede richiesta.
Mobilità docenti 2025/26: come funziona la domanda?
La domanda di mobilità docenti 2025/26 dovrà essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma Istanze OnLine del MIM. La procedura prevede:
- Accesso con credenziali SPID o CIE;
- Compilazione del modulo con i dati personali e professionali;
- Inserimento delle preferenze di sedi, province o ambiti territoriali;
- Allegati eventuali documenti per precedenze e punteggi;
- Invio telematico entro i termini stabiliti dal Ministero.
Ogni docente può indicare più scuole e province, ma l’ordine delle preferenze è determinante. La scelta va pianificata con attenzione, valutando la disponibilità di posti e le proprie esigenze personali.
Elemento decisivo: l’ordine delle preferenze inserite nella domanda influisce direttamente sul risultato finale.
Punteggi e graduatorie
Il punteggio è l’elemento che decide le possibilità di ottenere il trasferimento nella procedura di mobilità docenti 2025/26. Viene calcolato in base a:
- Anzianità di servizio
- Titoli culturali e professionali
- Esigenze di famiglia (ricongiungimento, figli minori, coniuge)
- Precedenze speciali riconosciute da leggi e contratti
Ogni anno il Ministero pubblica la tabella di valutazione dei titoli che assegna i punti. Conoscere questa tabella è essenziale per capire la propria posizione in graduatoria.
Puoi consultare la tabella al seguente link:
Tabella ministeriale di valutazione titoli
Aspetto fondamentale: più alto è il punteggio, maggiori sono le possibilità di trasferimento nella sede desiderata.
Mobilità 2025 e scadenze
Le scadenze per la mobilità docenti 2025/26 saranno definite dal MIM con l’ordinanza ufficiale. In base alle tendenze degli anni precedenti, e all'ultima ordinanza ministeriale n. 36 di febbraio 2025, ci si può aspettare che:
- Le domande siano presentabili tra febbraio e marzo.
- La pubblicazione dei movimenti avvenga tra maggio e giugno.
Le tempistiche precise saranno rese note con l’ordinanza ministeriale. È quindi fondamentale consultare i canali ufficiali e le comunicazioni sindacali per non perdere le date chiave.
Per il 2026 sono attese possibili novità legate al reclutamento e al piano assunzioni previsto dal PNRR. Si discute, ad esempio, di un maggiore equilibrio tra mobilità e nuove immissioni in ruolo, al fine di garantire stabilità alle scuole.
Inoltre, i sindacati hanno chiesto una revisione dei criteri per ampliare le possibilità di spostamento dei docenti bloccati da vincoli di permanenza. Resta quindi da capire se la prossima ordinanza introdurrà cambiamenti significativi rispetto al passato.
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