Abilitazione insegnamento 2025: il Ministero dell’Università e della Ricerca ha inviato a università e istituzioni AFAM una nota che stabilisce le nuove procedure operative per l’accreditamento dei percorsi di formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria.
Queste disposizioni rappresentano un passaggio essenziale nell’attuazione del sistema previsto dal D.P.C.M. 4 agosto 2023, che entrerà pienamente in vigore dall’anno accademico 2025/2026, in coincidenza con i percorsi di abilitazione 2025.
Abilitazione insegnamento 2025 e nuovo assetto delle classi di concorso
Il decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in vigore dall’11 febbraio 2024, ha previsto l’accorpamento di diverse classi di concorso, riducendo le precedenti suddivisioni.
Ecco le nuove configurazioni:
Nuova C.d.C. – Ex classi – Denominazione ufficiale
- A-01 → A-01, A-17 – Disegno e storia dell’arte
- A-12 → A-12, A-22 – Discipline letterarie
- A-22 → A-24, A-25 – Lingue e culture straniere
- A-30 → A-29, A-30 – Musica
- A-48 → A-48, A-49 – Scienze motorie e sportive
- A-70 → A-70, A-72 – Italiano nelle scuole con lingua slovena o bilingue
- A-71 → A-71, A-73 – Discipline letterarie nelle scuole con lingua slovena o bilingue
Per maggiori informazioni:
Classi di concorso 2025: quali sono i requisiti di accesso?
Utilizzo transitorio delle vecchie classi di concorso
Durante i primi due cicli dei percorsi abilitanti è stato necessario mantenere provvisoriamente le classi di concorso precedenti, poiché la riforma era entrata in vigore solo da poco.
La fase di accreditamento e la definizione del fabbisogno formativo erano infatti già state avviate con le vecchie distinzioni.
Nonostante ciò, il MUR ha chiarito che chi ottiene il titolo di abilitazione 2025 in una delle nuove classi aggregate verrà considerato abilitato per tutti gli insegnamenti inclusi nell’accorpamento.
Abilitazione insegnamento 2025: i percorsi
Nella nota dedicata all’accreditamento per l’anno accademico 2025/2026, il MUR richiede alle università di adeguare l’offerta formativa alle nuove classi di concorso definite dal DM 255/2023, che ha aggiornato la struttura dell’intero sistema.
Anche i corsi già autorizzati negli anni precedenti dovranno quindi essere nuovamente accreditati e ricondotti alle nuove denominazioni.
Cosa devono fare le università
In pratica:
- Gli atenei, durante l’inserimento dell’offerta formativa nella banca dati ministeriale, dovranno utilizzare solo le nuove classi di concorso aggregate, indicando anche il potenziale formativo, cioè il numero massimo di studenti che possono essere accolti.
- Il decreto finale di accreditamento del MUR definirà i posti disponibili per ogni università e per ciascuna classe di concorso, tenendo conto delle nuove aggregazioni.
In attesa di pronunce specifiche sul merito, il nostro consiglio è quello di verificare la corrispondenza dei titoli di studio posseduti ad una delle classi di concorso per cui si intende ottenere l'abilitazione:
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