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Aumenti stipendio docenti: a che punto siamo?

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In attesa del rinnovo istituzionale del CCNL Scuola Istruzione e Ricerca 2024, di riferimento per gli elementi contrattuali e retributivi del personale docente, si attendono notizie sugli aumenti stipendio docenti.

A prevederli è stato il Governo Meloni, con il D.L. 145 del 2023.

Nel Decreto Legge è previsto un anticipo dell'Indennità di Vacanza Contrattuale 2024, che dovrebbe essere accreditata sul cedolino di dicembre 2023.

Oltre all'anticipo dell'Indennità di Vacanza Contrattuale, è previsto un aumento della stessa di 6, 7 volte.

Aumenti stipendio docenti e Decreto Anticipi: i dettagli

Il Decreto Legge 145 del 2023, detto Decreto Anticipi, ha previsto degli aumenti stipendio per i docenti e il personale ATA.

Questo aumento ed anticipo dell'Indennità di Vacanza contrattuale spetta al personale assunto a tempo indeterminato, ed è riferito temporalmente all'intero anno 2024.

Gli aumenti che verranno percepiti all'interno della busta paga è soggetta alla tassazione INPS e IRPEF, ma è previsto un aumento del coefficiente sull'Indennità di vacanza contrattuale di 6 o 7 unità.

Nello specifico, queste sono le tabelle relative alla differenza tra lordo e netto, tenute in considerazione le trattenute INPS e IRPEF.

Aumenti stipendio docenti assunti a tempo determinato

Visto l'elevato numero di risorse professionali assunte a termine nelle scuole, è opportuno fare un focus sugli aumenti stipendio per docenti assunti a tempo determinato.

Per i docenti a tempo determinato non è prevista alcuna maggiorazione dell'Indennità di vacanza contrattuale e né tantomeno un anticipo sul cedolino di dicembre 2023 della stessa, come invece il Decreto Anticipi ha previsto per i docenti assunti a tempo indeterminato.

Per i docenti assunti a tempo determinato l’Indennità di vacanza contrattuale sarà versata ogni mese a partire da gennaio 2024.

Gli importi saranno uguali a quelli erogati da luglio 2023 in poi, per cui da un minimo di 6,84 euro ad un massimo di 17,41 euro per 13 mensilità nell’anno 2024.

Anche in questo caso è necessario applicare le detrazioni previste per le imposte IRPEF e INPS.

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