Cambiare città di residenza può essere un ostacolo per lo sviluppo della propria rete professionale.
Con il giusto approccio, Katia si è trasferita da Torino a Trieste, si è messa in gioco e ha inviato le sue MAD con Docenti.it. Grazie alle supplenze ed al suo impegno, ha potuto ricreare una rete di collaborazioni capaci di aprirle ottime occasioni in ambito scolastico. La sua passione e creatività le permetteranno di innovare un mondo scuola che ha bisogno di idee nuove e aggiornamenti.
Chi sei? Dove ti trovi?
“Ciao, sono Katia, sono nata e cresciuta a Torino fino all’età di quarant’anni.
Sono mamma di due figli e quando mio marito ha avuto un'opportunità di lavoro a Trieste ci siamo trasferiti. Ora viviamo qui”.
“Dopo aver fatto il liceo scientifico, Scienze dell'Educazione e un Master di orientamento, mi sono affacciata al mondo del lavoro in agenzie di formazione professionale, che mi hanno permesso di acquisire esperienza in ambito formativo. Nell'ultimo periodo mi sono affacciata al mondo accademico grazie ad una collaborazione alla didattica con la facoltà di infermieristica Torino.
Dopo che ci siamo traferiti a Trieste però, ho fatto il mio primo invio MAD con Docenti.it”.
“Devo dire la verità, non sapevo neanche cosa fosse una messa a disposizione perché l’orientamento dell'università è un po’ carente e non dà un’idea chiara su quelle che sono le possibili strade percorribili e sbocchi.
In passato mi ero informata al sindacato scuola ma anche lì non avevo avuto risposte…”.
Cosa ti ha spinto a rivolgerti a Docenti.it? Come hai conosciuto i nostri servizi?
“Dopo una ricerca personale ho incontrato il sito di Docenti.it e mi sono affidata a loro per l’invio MAD. Ho pensato di farlo perché valeva la pena tentare, soprattutto dal momento che mi sono trovata in una regione e in una città totalmente nuove, quindi non avevo bene idea di cosa mi aspettasse”.
“Ho fatto questa scelta di affidarmi a Docenti.it con l’idea di presentarmi agli Istituti scolastici in maniera più formale e professionale. Avendo una laurea in pedagogia e una laurea scientifica vecchio ordinamento potevo spendermi nell’ambito della scuola secondaria. Nello specifico come classe di concorso A-18”.
“Ho mandato la mia prima MAD ad agosto del 2019 e a metà ottobre gli Istituti hanno iniziato a chiamarmi costantemente perché c'è un reale bisogno”.
“Alla fine, mi hanno chiamato molto in ambito di scuola primaria e questo mi ha aiutato tantissimo per crearmi una rete professionale. Mi sono fatta conoscere tramite le MAD e ho sempre avuto riscontri molto positivi”.
“La mia esperienza è stata molto positiva in questo senso e in generale mi è stato molto utile perché mi ha dato modo di inserirmi in una realtà che prima non conoscevo”.
Cosa ti ha colpito di più del servizio di Docenti.it?
“Sicuramente il fatto che Docenti.it non fornisce solo un servizio, ma anche una vera e propria e consulenza. Per un insegnante, c’è il bisogno di orientarsi in un mondo scolastico che è molto articolato, fatto di norme di decreti che cambiano continuamente. Ci sono tante complessità che non si conoscono e che, se non ci tiene aggiornati continuamente, rischiano di confondere”.
“Ho chiamato molte volte Docenti.it per capire alcune circolare ministeriali, per fare delle domande in merito alle MAD e molto altro!”.
Dove ti saresti aspettato di più dal servizio?
“Forse nell'ambito delle graduatorie, che è sempre un argomento particolare.
Come si fa la domanda per una graduatoria, come si avvia la pratica… Sono tutte informazioni e domande che potrebbe essere affrontate da un servizio come quello di Docenti.it. A volte per un insegnante è difficile anche capire in quale classe di concorso rientra realmente”.
Sei docente di ruolo o supplente?
“Non sono di ruolo, per ora faccio supplenze ma ho deciso di fare un corso TFA e un corso di aggiornamento sulla didattica inclusiva”.
“Vorrei provare a fare il test per la primaria perché ho visto che, dove mi trovo ora, c’è molta richiesta”.
“In ogni caso, tutto questo mi ha permesso di crearmi una serie di contatti con i quali ho mantenuto i rapporti. Per l'ultima classe con cui ho lavorato, per esempio, sono stati tutti molto contenti. Anche i genitori mi hanno chiesto se avrei potuto fare un progetto in autonomia per la classe”.
“La rete di contatti si crea nel momento in cui tu hai la possibilità si spenderti e Docenti.it mi ha permesso di farlo”.
Perché ti piace lavorare nel mondo scolastico? Cosa ami del tuo lavoro?
“Ho già lavorato in altri contesti come quello formativo professionale e aziendale. Questo mi permette di avere una visione molto ampia sulle modalità e le potenzialità di ambienti formativi differenti.
“Nell'ambito della scuola primaria secondo me c’è uno sviluppo che non avrei mai immaginato. La fase di sviluppo della scuola primaria è importantissima.
Dai bimbi, se tu gli dai 10 ti torna 1000 e quindi se tu fai il tuo mestiere di insegnante con passione tutto diventa estremamente appagante”.
Insegnare è stato come te lo eri immaginato?
“Beh, ci si scontra con una realtà un po’ calcarizzata. Molti insegnanti non si aggiornano e succede molto spesso nella primaria. Magari sono 30 anni che lavorano con le stesse modalità e non cambiano. Sicuramente gli ultimi cambiamenti porteranno anche loro a cambiare certi metodi, in modo forzato, ma almeno c’è un cambiamento”.
“Un’altra problematica con la quale ci si scontra è la mancanza di progettualità, dovuta al sistema scolastico. Con creatività si trova sempre il modo di lavorare in modo efficace ma non è da tutti”.
“Abbiamo a che fare con persone, con bambini. Bisognerebbe porre attenzione nell’aggiornare il sistema scolastico, che oggi come oggi è un po’ fossilizzato su vecchi sistemi e metodi di lavoro”.
Ti ricordi il primo giorno diciamo di scuola, le tue impressioni?
“Si, ho fatto una supplenza con la messa a disposizione due anni fa e ho preso una classe veramente complessa perché c'è un ragazzino che non era facile gestire. Correva per tutta la classe…”.
“Alla fine, ho costruito un rapporto con la classe in sole due settimane di supplenza e vedere un riscontro positivo e in una classe difficile dà molta soddisfazione”.
“L’insegnamento è un’esperienza che ti cambia e dalla quale in ogni situazione è possibile cogliere del positivo!”.