Chiamate da MAD per gli iscritti in graduatoria: le conseguenze

Chiamate da MAD per gli iscritti in graduatoria: le conseguenze

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Quello delle supplenze è da sempre un tema caldo, ma quest’anno lo è ancora di più. Il rientro a scuola dopo l’emergenza sanitaria, la riapertura delle graduatorie sotto forma di GPS e GI, l’organico Covid, i pensionamenti, i trasferimenti… Non c’è dubbio che questo inizio di anno scolastico sia stato un po’ più caotico e turbolento del solito.
Fatto sta che le scuole sono iniziate con cattedre scoperte, studenti senza insegnanti e numeri impressionanti di posti vacanti. Il tutto aggravato da graduatorie emesse in ritardo e con evidenti errori di valutazione. A tutto ciò si aggiunge una circolare sulle supplenze, pubblicata a pochi giorni dall’apertura delle scuole, che introduce nuovi paletti sulle domande di messa a disposizione. Paletti che hanno spiazzato i docenti e che stanno generando molta confusione, soprattutto in merito alle conseguenze che l’invio della MAD può comportare per gli insegnanti già iscritti in graduatoria. Ecco il punto di vista di Docenti.it!

Cosa stabilisce la nuova circolare sulle supplenze

Nella circolare del 5 settembre il MIUR ha espresso una nuova limitazione sulle MAD, le domande spontanee di messa a disposizione largamente impiegate da insegnanti e istituti scolastici per coprire i posti vacanti con incarichi di supplenza svincolati dalle graduatorie. Fino all’anno scorso, chiunque fosse in possesso dei requisiti (laurea magistrale o specialistica, ma anche diploma per ruoli ITP e ATA) poteva inviare una MAD. Il che includeva anche gli insegnanti già iscritti in graduatoria. 

Ora, invece, la circolare recita queste parole:

Le domande di messa a disposizione devono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti in alcuna graduatoria provinciale e di istituto e possono essere presentate per una provincia da dichiarare espressamente nell’istanza.

Non solo, quindi, i docenti già iscritti nelle GPS e nelle GI non potrebbero inviare una MAD, ma addirittura chi si appresta a inviarne una deve scegliere una sola provincia. 

Come abbiamo visto, si tratta di due novità assolutamente inattese. Molto stupore desta anche la scelta di una sola provincia, limitazione che non era mai stata imposta per le domande di messa a disposizione che, anzi, in passato venivano sfruttate proprio per la loro assenza di vincoli territoriali (ad eccezione delle MAD sostegno, per cui la limitazione a una sola provincia esisteva già). 

Incarico tramite MAD a un Docente già iscritto in graduatorie: le conseguenze

Se da un lato la circolare ha destato molto stupore, dall’altro è altrettanto assodato che i Dirigenti Scolastici non si fermeranno di certo di fronte a queste limitazioni. Più che aiutare gli Istituti, la circolare sembra infatti metterli in difficoltà, diminuendo la platea dei candidati con i requisiti ideali per l’invio di una MAD. 

Noi di Docenti.it sappiamo molto bene che, ogni anno, le MAD aiutano le segreterie scolastiche a reperire centinaia, anzi, migliaia di supplenti. E poiché nelle scuole oggi c’è davvero bisogno di insegnanti, è quasi scontato che i diktat della circolare cadranno nel dimenticatoio per questo anno scolastico. 

In più, bisogna ricordare che una circolare non ha valore di legge. Quindi la domanda è legittima: cosa potrebbe accadere per una supplenza svolta nonostante il divieto?

La circolare sulle supplenze non individua una specifica sanzione per chi non rispetta il nuovo limite alle MAD. Anzi: la circolare non menziona neanche quali sono le conseguenze per una supplenza svolta tramite messa a disposizione da parte di un docente già iscritto in GPS e GI. Il che ci fa presupporre che conseguenze non ce ne siano, e che anche gli insegnanti già iscritti nelle graduatorie potranno inviare una MAD nelle province al di fuori della propria.

L’unico punto che potrebbe creare qualche difficoltà è il punteggio. Sia le supplenze tramite graduatoria sia quelle tramite MAD prevedono infatti il riconoscimento di determinati punti di servizio, utili per scalare le posizioni nelle GPS e nelle GI. Ebbene: potrebbe accadere che la supplenza ricoperta al di fuori della provincia non sarà considerata valida nella valutazione dei titoli di servizio. Ma anche su questo non c’è certezza, almeno fino alla prossima riapertura delle graduatorie nel 2022

Ricapitolando quindi, queste le probabili conseguenze:

  • Nessuna sanzione, poiché la circolare non ha valore di legge e non riporta il quadro delle sanzioni in caso di mancata osservanza del divieto;
  • Non dovrebbe essere prevista alcuna conseguenza neanche a livello economico o contributivo;
  • Il punteggio per il relativo servizio potrebbe non essere riconosciuto al prossimo aggiornamento delle graduatorie.

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I consigli di Docenti.it per l’invio della MAD

Al momento, quindi, chi accetta una supplenza da MAD è consapevole che il punteggio potrebbe non essere valido. Si tratta in ogni caso di un rischio calcolato, che noi di Docenti.it ti consigliamo di correre, soprattutto se la tua unica alternativa è rimanere senza supplenza. 

Come abbiamo detto, infatti, a livello economico e contributivo la supplenza potrebbe essere ritenuta comunque valida. 

Non bisogna dimenticare poi che la MAD è ancora lo strumento più utilizzato per trovare supplenti. È ormai risaputo che le graduatorie, da sole, non bastano a coprire i posti vacanti, e i Dirigenti Scolastici inevitabilmente ricorreranno alle domande di messa a disposizione per attribuire incarichi di supplenza. 

Quest’anno sono ancora molti i posti liberi e mancano all’appello centinaia di insegnanti. Pensi che abbia senso perdere questa opportunità per una semplice circolare? 

La cosa migliore che puoi fare è non avere paura: prepara quindi la tua domanda di messa a disposizione, inviala negli istituti e nella provincia che preferisci e attendi la convocazione. L’unica conseguenza sarà quella di avere una chance in più per iniziare la tua carriera nel mondo scuola!


Invia subito la tua MAD