Classi di concorso 2025: quali sono i requisiti di accesso?

Classi di Concorso 2025: quali sono i requisiti di accesso?

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Le classi di concorso 2025 sono al centro dell’attenzione di tantissimi aspiranti docenti.

Tra nuovi percorsi abilitanti, accorpamenti di materie e aggiornamenti normativi, capire come muoversi nel mondo della scuola può sembrare complicato.

In questo articolo facciamo chiarezza: vediamo cosa cambia, quali sono i requisiti d’accesso e quali domande si pongono più spesso i futuri insegnanti.

Cosa sono le classi di concorso e perché nel 2025 sono cambiate

Le classi di concorso identificano le discipline per cui un docente può insegnare, in base al titolo di studio posseduto. Ogni laurea o diploma consente l’accesso a una o più classi, secondo le tabelle ministeriali.

Con il DM 255/2023, il Ministero ha introdotto importanti novità: alcune classi sono state accorpate o aggregate, per rendere più flessibile la gestione delle cattedre e adeguare l’offerta formativa alle esigenze delle scuole.

Nel 2025, quindi, molti docenti si troveranno di fronte a nuove sigle, oppure a fusioni tra discipline affini. Un esempio è l’unione tra alcune classi scientifiche e tecnologiche, o tra materie letterarie dello stesso grado d’istruzione.

Se sei interessata/o a scoprire di più circa gli accorpamenti:

Classi di concorso 2025: gli accorpamenti

Questi cambiamenti incidono sia sui requisiti di accesso ai concorsi sia sulla valutazione del servizio svolto.

Requisiti per accedere alle classi di concorso 2025

Per partecipare ai prossimi concorsi scuola, ogni candidato deve possedere:

  • un titolo di studio valido (laurea magistrale o diploma specifico per gli ITP);
  • l’abilitazione all’insegnamento oppure l’iscrizione ai nuovi percorsi abilitanti da 60 CFU;
  • in alternativa, per il concorso straordinario, possono bastare 30 o 36 CFU, in base al bando e al percorso scelto.

Chi sta completando il percorso abilitante potrà iscriversi con riserva, purché concluda gli studi entro le scadenze ministeriali. Questa possibilità è molto cercata e riguarda migliaia di candidati che frequentano i nuovi corsi universitari abilitanti.

Attenzione: le lauree triennali non permettono l’accesso diretto a una classe di concorso. Serve sempre un titolo magistrale o specialistico che rispetti i CFU richiesti nelle tabelle ministeriali.

Come funzionano gli accorpamenti?

Uno dei temi più discussi del 2025 riguarda proprio gli accorpamenti.
Il Ministero ha deciso di ridurre il numero totale delle classi per semplificare la gestione del personale e migliorare la mobilità dei docenti. In pratica, alcune discipline simili sono state unite in un’unica classe, con la possibilità di insegnare in più contesti.

Questo comporta vantaggi ma anche dubbi:

  • chi era abilitato in una delle due classi originarie mantiene i diritti acquisiti;
  • i nuovi candidati dovranno fare riferimento alle nuove denominazioni;
  • i CFU richiesti possono variare leggermente.

Chi desidera inserirsi nel mondo della scuola deve quindi verificare attentamente le corrispondenze tra vecchie e nuove classi per capire dove collocarsi.

Valutazione del servizio e punteggi

Un’altra domanda molto frequente riguarda il servizio svolto sulla specifica classe di concorso.
Nel 2025 questo aspetto ha assunto ancora più importanza: il servizio prestato su una classe, anche accorpata, può essere riconosciuto come valido se rientra nel nuovo raggruppamento ministeriale.

In fase di graduatoria o concorso, il servizio viene valutato con punteggio differente a seconda che sia:

  • specifico, se svolto nella stessa classe di concorso per cui si partecipa;
  • aspecifico, se svolto in un’altra classe ma nello stesso grado di istruzione.

Conoscere questa distinzione è fondamentale per compilare correttamente la domanda e non perdere punti preziosi.

È possibile concorrere per più classi?

Sì, è possibile partecipare per più classi di concorso contemporaneamente, a patto di possedere i titoli richiesti per ciascuna.

Molti candidati scelgono questa strada per aumentare le possibilità di assunzione, ma è importante prestare attenzione alle preferenze territoriali e di materia in fase di domanda: una scelta strategica può fare la differenza.

Le classi di concorso in esaurimento: cosa succede

Alcune classi sono state dichiarate in esaurimento e non accetteranno nuovi inserimenti. Chi è già in possesso dell’abilitazione potrà continuare a insegnare, ma i nuovi candidati dovranno indirizzarsi verso le classi aggiornate o accorpate.

Questo significa che chi si laurea oggi deve consultare le nuove tabelle del MIUR prima di scegliere il percorso abilitante, per non rischiare di investire tempo e denaro in una classe non più attiva.

Mobilità e assegnazioni provvisorie: nuove regole 2025

Molti docenti di ruolo si chiedono se sia possibile fare domanda di assegnazione provvisoria per un’altra classe di concorso.

Nel 2025 la risposta dipende dal contratto e dal grado d’istruzione: di norma è possibile richiedere il trasferimento solo per la classe di titolarità, ma in alcuni casi – specie se accorpata – possono esserci aperture anche su discipline affini.

Conviene sempre verificare le note ministeriali aggiornate o rivolgersi al proprio sindacato di riferimento.

Come orientarsi tra le classi di concorso 2025

Il panorama delle classi di concorso 2025 è in piena evoluzione.
Tra accorpamenti, nuove abilitazioni e percorsi formativi, è essenziale restare aggiornati e informarsi da fonti affidabili come docenti.it, Orizzonte Scuola e il portale del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Conoscere la propria classe di concorso non è solo un dettaglio burocratico: è il primo passo per costruire la propria carriera da docente in modo consapevole e strategico.

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