Posti vacanti scuola: ecco le regioni che hanno bisogno di docenti

Posti vacanti scuola: ecco le regioni che hanno bisogno di docenti

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Mentre la decisione ministeriale è quella di tornare con le lezioni in presenza a partire da setttembre, preoccupa la questione dei posti vacanti scuola.

La questione delle cattedre vacanti non ancora assegnate si sta rivelando uno spinoso problema da affrontare.

Ma vediamo quanti sono i posti vacanti scuola e quali sono le regioni che più necessitano di docenti.

Posti vacanti scuola: quante sono le cattedre scoperte

Le scuole italiane hanno bisogno di nuovi docenti, ma le cattedre non sono ancora state assegnate.

Vi diamo qualche dato: ecco, su un totale di 112mila cattedre libere solo 80mila ne sono state assegnate per settembre.

Inoltre, di queste ultime, quasi la metà (cioè 38mila) consistono in immissioni in ruolo.

A questo si aggiunge poi che la nuova forza lavoro assegnata dal concorso sprint di cui al decreto Sostegni Bis consiste in non più di 6mila unità.

Una situazione sicuramente non molto facile da gestire.

Quali sono le regioni che hanno bisogno di docenti?

Ci sono alcune regioni che avrebbero bisogno di un inserimento di docenti praticamente immediato.
Stiamo parlando soprattutto di regioni settentrionali.

Tra queste:

  • La Lombardia: dove mancherebbero 26mila docenti;
  • Il Piemonte; dove ne mancano 11mila;
  • Il Veneto: che richiede circa 12mila nuovi docenti.

In Lazio, poi, i posti vacanti sarebbero più di 10.500.

Questi calcoli sono stati effettuati in base alla ripartizione delle 112mila cattedre da nord a sud nella penisola, sulla scorta del criterio del numero di abitanti
Per questo, non deve stupire la quantità smisurata di docenti mancanti nelle regioni settentrionali.

Il Governo vuole poi predisporre nuove risorse che andranno a sostituire i docenti che ancora non hanno fatto il vaccino o chi proprio non intende farlo.

Si stima che il 15% del personale scolastico non abbia ancora ricevuto la prima dose.

Queste risorse dovranno tenersi pronte a sostituire chi non intende sottoporsi alla vaccinazione.

Photo credit: Pexels.