Mini call veloce 2025: in vista dell’anno scolastico 2025/26, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato la prosecuzione della Mini Call Veloce 2025, una misura straordinaria pensata per coprire i posti di sostegno rimasti vacanti al termine delle nomine ordinarie.
La procedura è regolata dal Decreto Ministeriale n. 111 del 6 giugno 2024 e si rivolge a docenti già inseriti nella prima fascia delle GPS per il sostegno.
In questo contenuto ne esploriamo insieme le caratteristiche.
Mini call veloce 2025: a chi si rivolge?
Questa procedura è destinata esclusivamente ai docenti presenti a pieno titolo nella prima fascia GPS per il sostegno.
Offre la possibilità di candidarsi per il ruolo in province diverse da quella di inclusione, ma solo se, al termine delle nomine da GaE, concorsi ordinari e GPS, risultano ancora posti scoperti.
Per accedere alla Mini Call Veloce 2025 è fondamentale che il docente abbia partecipato alla procedura di assunzione nella propria provincia, non abbia rinunciato e non abbia già ricevuto una proposta di immissione in ruolo per quel tipo di posto.
Inoltre, chi non presenta domanda nella provincia di inserimento o non indica alcune sedi, viene considerato automaticamente rinunciatario per le sedi escluse.
La partecipazione è sempre volontaria e viene attivata solo se ci sono effettivamente posti residui da coprire.
Come candidarsi alla Mini call veloce 2025
La domanda va presentata attraverso il portale INPA (www.inpa.gov.it), compilando l’apposita istanza telematica nei tempi che verranno stabiliti e comunicati dal Ministero tramite avviso ufficiale.
Il primo passo è la pubblicazione da parte degli Uffici Scolastici Regionali dell’elenco dei posti ancora disponibili.
Solo successivamente i docenti potranno scegliere per quali province candidarsi, a condizione che siano diverse da quella in cui risultano inseriti in GPS.
L’assegnazione degli incarichi avverrà tenendo conto sia della posizione in graduatoria che delle preferenze indicate. L’assunzione sarà a tempo determinato, ma finalizzata alla stabilizzazione del posto.
È essenziale, infine, che nella domanda iniziale relativa alla propria provincia il candidato abbia indicato tutte le preferenze disponibili: in caso contrario, si rischia di essere esclusi dalla procedura straordinaria.
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