S.O.S. Insegnanti di sostegno nelle scuole

S.O.S. Insegnanti di sostegno nelle scuole

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Le notizie di questi giorni parlano chiaro: il mondo della scuola è in difficoltà a reperire i docenti nelle scuole per colmare tutte le cattedre vuote.

A mancare sono soprattutto gli insegnanti di sostegno, e con le date delle selezioni dei concorsi 2020 ancora da decidere e l'anno scolastico già iniziato, il problema diventa ancora più urgente. Per questo è necessario trovare al più presto docenti di sostegno. E qui entrano in gioco il TFA e, soprattutto, le MAD.

Qual è il ruolo dell’insegnante di sostegno

L'insegnante di sostegno è un ruolo importantissimo all'interno di una classe. La figura serve a supportare l'attività didattica di quegli studenti che vivono una condizione di disabilità. Senza un insegnante di sostegno, per questi studenti sarebbe molto difficile se non impossibile seguire le lezioni e apprendere proprio come tutti gli altri compagni. 

Come si legge anche nella Legge 104/92 sull’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili “L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.” Per questo si tratta di una figura cruciale in classe.

Peccato che, nonostante l’importanza riconosciuta al ruolo, il problema degli insegnanti di sostegno si ripresenta ogni anno. Mancano così tanti insegnanti di sostegno che i genitori sono spesso costretti a ritirare e tenere a casa i propri figli con disabilità. Come far fronte al problema?

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Come diventare docente di sostegno con il TFA

In Italia, è possibile diventare insegnante di sostegno attraverso il conseguimento del titolo di specializzazione. E l’abilitazione si ottiene solo attraverso il TFA.

Il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) è un periodo di formazione teorico-pratico che viene attivato presso le principali Università italiane. Per accedere al TFA sostegno occorre essere in possesso di una Laurea Magistrale, Specialistica o Vecchio Ordinamento, nonché avere conseguito tutti gli esami del necessari all’ottenimento di una Classe di Concorso. Il TFA richiede anche il possesso dei 24 CFU nelle discipline Antropo-Psico-Pedagogiche e nelle Metodologie e Tecnologie Didattiche. 

Il 2020 ha visto l’attivazione del TFA V ciclo. Il percorso, dalla durata di 8 mesi, servirà a formare nuovi docenti di sostegno attraverso laboratori, tirocinio e insegnamenti. Tuttavia, il percorso non terminerà prima del prossimo anno. 

Soltanto dopo che il docente avrà sostenuto un esame finale otterrà infatti il titolo di specializzazione per le attività di sostegno. Il che vuol dire che non avrà possibilità di conseguire l’abilitazione per questo anno scolastico. Tuttavia, il titolo sarà utile per il prossimo aggiornamento delle graduatorie, così come per l’invio delle MAD e per partecipare ai concorsi per l’ottenimento del posto di ruolo. 

Il che, però, non risolve il problema dell'emergenza insegnanti di sostegno per questo anno scolastico. Per fortuna, una risposta esiste ed è la seguente: le domande di messa a disposizione.

Fare l’insegnante di sostegno con le MAD

Abbiamo appena citato la possibilità di fare l’insegnante di sostegno tramite MAD. La domanda di messa a disposizione sul sostegno è non a caso uno degli strumenti più utilizzati dagli uffici scolastici per reperire docenti di sostegno. 

Andiamo con ordine. Prima di tutto, sai cosa sono le MAD?

Le MAD sono candidature spontanee che qualsiasi docente può inviare nelle scuole per dare disponibilità a ricoprire incarichi di supplenza per determinate classi di concorso e materie scolastiche. E, ovviamente, per i posti di sostegno. 

In teoria, una MAD per il sostegno potrebbe essere inviata solo da chi possiede la specifica abilitazione. Ma attenzione a una cosa: in realtà, sono così tanti i posti sul sostegno disponibili e così pochi i docenti specializzati che, molto più spesso di quel che si crede, i Dirigenti Scolastici accettano domande di messa a disposizione anche da parte di candidati senza abilitazione. Infatti, è proprio la MAD a dare agli aspiranti supplenti la possibilità di ottenere incarichi sul sostegno, andando a coprire tutti quei posti che per la loro natura delicata non possono rimanere vacanti. 

Ecco perché inviare la messa a disposizione per il sostegno accresce le possibilità di convocazione.
Molti docenti pensano che, non avendo l’abilitazione, non saranno mai richiamati. Come abbiamo visto, tutto questo non è vero. Soprattutto in questo anno scolastico molto particolare, i Dirigenti dei vari istituti saranno costretti ad affidare incarichi a quei docenti non in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno e che hanno presentato la loro candidatura con la MAD. 

Una prova di questa situazione sono le statistiche di Docenti.it provenienti dall’Elenco Nazionale Supplenti: la nostra piattaforma gratuita di archiviazione delle MAD, utilizzata da oltre 12mila scuole italiane, ha rilevato che i Dirigenti Scolastici la stanno utilizzando proprio per assegnare incarichi di sostegno.

Ecco perché inviare la messa a disposizione sul sostegno è il modo più sicuro per aprirti le porte dell'insegnamento. Smettila di pensare che non potrai farcela perché non hai ancora ottenuto l’abilitazione al sostegno: questa figura è così richiesta che i Dirigenti Scolastici sono pronti a chiudere un occhio su questo requisito e ad assegnare un incarico ai docenti che, come te, avranno presentato la loro MAD sostegno.

Non perdere questa opportunità: aiuta le scuole a risolvere l'emergenza insegnanti di sostegno inviando ora la tua domanda di messa a disposizione.


Invia la tua MAD