La Carta docenti è un beneficio o, per usare un termine più familiare, un bonus concesso dal
governo agli insegnanti per facilitare il loro aggiornamento professionale. Si tratta di un contributo
di 500 euro annuali.
La cd. carta docente (ossia "Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti di
ruolo delle istituzioni scolastiche") è stata introdotta dal Ministero dell'Istruzione e del merito dalla
Legge n. 107 del 13 luglio 2016 (Buona Scuola), art. 1 comma 121.
La legge prevedeva che il beneficio potesse essere riconosciuto solo ai docenti di ruolo.
Il Consiglio di Stato a seguito del ricorso presentato da diversi docenti precari ha stabilito, con
sentenza del 16 marzo 2022 n. 1845, il diritto dei docenti precari all'attribuzione della carta del
docente. Inoltre la Corte di Giustizia Europea, in seguito al ricorso di una docente, con l'ordinanza
del 18 maggio 2022 ha dichiarato incompatibile con l'ordinamento eurounitario la norma che
preclude ai docenti precari il diritto al bonus 500 euro. Anche i Tribunali territoriali del lavoro di
tutti Italia hanno riconosciuto e riconoscono a seguito di ricorso agli insegnati precari il diritto
ad usufruire della carta del docente.
È il ricorso che può essere presentato dai docenti che hanno avuto contratti a tempo determinato ai Tribunali competenti per ottenere il Bonus carta docente di Euro 500,00 annuali. Con ricorso al Tribunale si ottiene il Bonus Carta Docente che viene caricato da parte del Ministero dell'Istruzione e del Merito sul portale https://www.cartadeldocente.istruzione.it.
Il ricorso per Carta docente è rivolto principalmente a:
- insegnanti precari delle scuole di ogni ordine e grado, con servizio statale alle dipendenze
del MIM.
- chi ha fatto supplenze brevi prorogate, che hanno consentito di raggiungere l'annualità
scolastica ossia almeno 180 giorni fino al 30/06.Chi avesse raggiunto 180 giorni ma non avesse il contratto al 30/06,
deve, a seguito della richiesta di ricorso, valutare con lo Studio legale l'opportunità di presentare il ricorso.
Presentando il ricorso si potrà ottenere, a beneficio dei precari, l'assegnazione o il recupero della
carta del docente di Euro 500,00=, per ogni anno di servizio.
Per partecipare al ricorso carta docenti occorre possedere alcuni specifici requisiti:
- essere e/o esser stati docenti a tempo determinato, di ogni ordine e grado, con servizio statale alle
dipendenze del MIM, comprese le supplenze brevi o saltuarie le cui proroghe hanno permesso di raggiungere
l'annualità
- essere docenti di ruolo, anche neo-ammessi, che con riguardo ai periodi di supplenza precedenti, che
vogliono recuperare la mancata erogazione del bonus carta docente per gli anni in cui hanno prestato
servizio alle dipendenze del MIM a tempo determinato.
Il ricorso è gratuito per i docenti (!).
Gli avvocati dello Studio Legale Pepoli, infatti, percepiranno i loro compensi direttamente dal Ministero dell'Istruzione e del Merito. Il Tribunale quando accoglie il ricorso per l'ottenimento del "Bonus Carta Docente" condanna il Ministero a corrispondere all'Avvocato antistatario le spese legali del procedimento.
Per la presentazione del ricorso serve trasmettere i seguenti documenti:
- Copia carta d'identità e codice fiscale e/o documento equipollente;
- Copia contratti di lavoro a tempo determinato delle annualità di servizio per le quali si richiede il
bonus carta docente oppure Prospetto R1 rilasciato dal Ministero per il quale si richiede il bonus carta
docente;
- Autocertificazione per l'esenzione al pagamento del contributo unificato compilata.
È il modulo che deve essere compilato nel caso in cui il proprio reddito unitamente a quello dei famigliari conviventi ex art. 76 D.P.R. 115/2002 non sia superiore a €uro 38.514,03= per l'anno 2023 (importo modificato con Decreto Interdirigenziale 10/05/2023, pubblicato in G.U. n. 130 del 06/06/2023). Il modulo consente l'esenzione al pagamento del contributo unificato per la presentazione del ricorso che varia da €uro 21,00= a €uro 49,00= in base al valore della causa ossia l'importo richiesto a titolo di Bonus Carta Docente.
A tal fine occorre considerare i redditi dei familiari che convivono in modo stabile con il richiedente l'esenzione; non soltanto il coniuge ed i figli, ma anche tutti quei soggetti che risultano dal certificato anagrafico di stato di famiglia del richiedente.
Il rapporto di convivenza è essenziale. Se un famigliare non è presente nel certificato anagrafico, non è indicato nello stato di famiglia; se un famigliare risiede stabilmente (parliamo di residenza anagrafica), per motivi di lavoro, presso un'altra abitazione, in una località differente dalla tua, non viene considerato nel conteggio.
Il Tribunale competente è quello dell'ultimo luogo in cui si è esercitato e/o o si esercita la qualifica di docente alle dipendenze del MIM, quello ove è collocato l'ultimo istituto scolastico. In ogni caso si tratta di Tribunale Ordinario in funzione di Giudice del Lavoro.
Le tempistiche variano per ogni Tribunale. Nella prassi l'accoglimento del ricorso non supera l'annualità essendo il procedimento cartolare. In ogni caso vi sono Tribunali che decidono il ricorso anche in 30 (trenta) giorni.
Una volta ottenuto il provvedimento dal Tribunale gli avvocati dello Studio Legale Pepoli provvedono a notifica la sentenza al Ministero dell'Istruzione e del Merito che ha per legge 120 giorni per poter adempiere e dunque caricare il bonus carta docente sul portale https://www.cartadeldocente.istruzione.it.
Il diritto all'erogazione della carta docente si prescrive:
a) in anni 5 (cinque) - termine che decorre dalla data in cui è sorto il diritto all'accredito -
per i docenti ancora in servizio e interni al sistema delle docenze scolastiche, perché iscritti nelle gradutorie
per le supplenze, incaricati di una supplenza o transitati in ruolo;
b) in anni 10 (dieci) per i docenti che alla data di presentazione del ricorso sono usciti dal sistema scolastico.