60 CFU insegnamento: a che punto siamo?

60 CFU insegnamento: a che punto siamo?

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C’è molta attesa per il nuovo DPCM che regolerà i nuovi decreti attuativi per il nuovo reclutamento docenti e 60 CFU insegnamento.

60 CFU insegnamento: le ultime notizie

Una trepidante attesa aleggia intorno alle ultime notizie sui 60 CFU insegnamento.

Tutti attendono i nuovi decreti attuativi che consentiranno al percorso dei 60 CFU di partire.

Come sappiamo, il decreto attuativo sui 60 crediti doveva già veder forma per fine luglio: ma questo non è avvenuto.

A quanto pare, ci sono state complicazioni tra Ministero dell’Istruzione e le Università durante il procedimento di chiudere il dossier che definirà i contenuti e la struttura dell’offerta formativa dei 60 CFU/CFA.

Ma adesso... la palla passa a Giuseppe Valditara, il nuovo Ministro dell'Istruzione e del merito.

Le parole di Valditara

Valditara ha confermato la stessa linea fino ad ora portata avanti da Patrizio Bianchi, ex Ministro dell'Istruzione.

Infatti, sulla riforma dei 60 CFU così Valditara ha detto: “È una linea giusta che consente di avere subito l’abilitazione, e che semmai andrà ulteriormente potenziata”.

Ora toccherà a lui gestire l'intera faccenda.

Ovviamente, ci aspettiamo tutti che questi decreti attuativi possano vedere presto la luce, per poter dare ai futuri docenti qualche certezza in più (perlomeno) sul percorso che dovranno fare per diventare di ruolo!

Fino a quando non verranno pubblicati i decreti attuativi, infatti, il futuro dei nostri docenti risulta fumoso e nebuloso, senza possibilità di schiarite all'orizzonte.

Ma che cosa avrebbe dovuto definire tale decreto attuativo?

Decreto 60 CFU: manca ancora il DPCM

Da luglio, la pubblicazione del Decreto era stata rimandata a dicembre.
Ma, ancora oggi... nulla.

Nessun Decreto è ancora uscito.
Di conseguenza, mancano ancora parecchie conferme, che tale decreto doveva dare.

"Condividiamo la finalità di definire i contenuti del DPCM in tempi brevi, auspicabilmente entro il mese di dicembre, permettendo così di confermare l’obiettivo temporale di avere la finestra di accreditamento nella prossima primavera, e quindi l’erogazione dei percorsi formativi nell’anno accademico 2023/2024″ queste le parole della Ministra dell’Università Anna Maria Bernini.

Ma le domande sono tante, molte.

Il percorso sarà a numero chiuso?
Come sarà garantito l’accesso?

Informazioni sconosciute a tutti ma che potrebbero portare una notevole differenza per gli aspiranti candidati.

Mario Pittoni, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega sostiene che: "In precedenza vi erano pressioni affinché il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui percorsi formativi abilitanti all’insegnamento conservi le caratteristiche del vecchio Tfa: numero chiuso (mascherato) e tirocinio pure per chi insegna da una vita. Ma se passa tale approccio, di fatto pesantemente vessatorio nei confronti dei docenti con esperienza e in lista d’attesa anche da nove anni, rischiamo una selezione qualitativa al contrario: cioè che i migliori optino per settori lavorativi più accoglienti rispetto alla scuola”.

Che cosa deve ancora definire il Decreto?

Nello specifico, il nuovo DPCM sui 60 CFU dovrà definire:

  • i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa che corrisponderà ai 60 CFU/CFA. Di questi: 10 saranno di area pedagogica e comprenderanno attività di tirocinio diretto e indiretto non inferiore a 20 CFU/CFA.
    Per ogni CFU/CFA di tirocinio, il docente dovrà svolgere almeno 12 ore di presenza nelle classi;
  • il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone che hanno disabilità;
  • la percentuale di presenza alle attività formative necessarie per l’accesso alla prova finale;
  • le modalità di svolgimento della prova finale del percorso, che comprenderà la prova scritta e orale.

Come abbiamo già detto, poi, i 24 CFU saranno (fortunatamente) riconosciuti a tutti quei docenti che li hanno conseguiti entro (e non oltre) il 31 ottobre 2022.

Il decreto dovrà poi definire i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti, che i docenti possono aver maturato nel corso degli studi universitari o accademici, coerenti con gli obiettivi formativi.

Si ricorda che il costo di partecipazione al percorso dei 60 CFU è interamente attribuito ai corsisti ma vi sarà un prezzo “calmierato” dalla proposta di un tetto massimo che le Università potranno proporre.

Nuovo reclutamento docenti: come funziona?

Ma che cosa prevede il nuovo reclutamento docenti?

Abbiamo deciso di riassumervi le proposte in alcuni punti:

  1. ci saranno percorsi abilitanti da 60 CFU, con prova scritta e lezione simulata.
    La prova scritta sarà composta da un’analisi critica del tirocinio scolastico, che verrà effettuato durante tutto il percorso;
  2. ci sarà una procedura concorsuale.
    L’accesso al concorso avviene in uno dei due modi seguenti: o con l’abilitazione o con il requisito di 3 anni di servizio nella scuola statale (purché sia nei cinque anni precedenti). Almeno 1 anno di questi deve essere svolto nella propria Classe di Concorso;
    Chi partecipa al concorso con l’abilitazione e lo vince ha diritto all’assunzione a tempo indeterminato. Per chi partecipa senza abilitazione deve sottoscrivere un contratto annuale di supplenza (fino al 31 agosto), durante il quale il docente deve anche sostenere un percorso formativo da 30 CFU. Se supera positivamente questo percorso ha diritto all’assunzione con contratto a tempo indeterminato;
  3. il docente, una volta sottoscritto il contratto, deve poi sostenere il periodo di prova con test finale, come da DM 226/2022. In caso di esito positivo, a quel punto, viene finalmente e definitivamente confermato in ruolo!
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La fase transitoria: cos’è e come funziona

È prevista, inoltre, una fase transitoria, che è ritenuta valida fino al 31 dicembre 2024.
Essa prevede:

  1. l'attivazione di percorsi formativi da 30 CFU: essi conferiscono accesso ai concorsi fino al 31 dicembre 2024, oppure accesso con i 24 CFU (se acquisiti entro il 31 ottobre 2022);
  2. una procedura concorsuale.
    Ma per chi?
    Per chi risulta vincitore con la sottoscrizione di un contratto annuale (al 31 agosto), dopo il completamento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale per 30 CFU, che, in caso di esito positivo, conferisce pieno diritto all’assunzione a tempo indeterminato;
  3. il docente, una volta sottoscritto il contratto indeterminato, sostiene il periodo di prova che prevede un test finale, (come da DM 226/2022): SOLO in caso di esito positivo è definitivamente confermato in ruolo.

Sono inoltre previsti dei corsi da 30 CFU rivolti ai docenti già abilitati in altra Classe di Concorso o altro grado.

Questi corsi sono utili anche per i docenti specializzati e assunti su sostegno, ma privi dell’abilitazione sulla disciplina.

Seguiranno aggiornamenti.

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Photo credit: pixabay.com