Riforma Bianchi e 60 CFU: quanto costerà il corso?

Riforma Bianchi e 60 CFU: quanto costerà il corso?

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Il percorso di abilitazione da 60 CFU sta creando non poche discussioni.

Sono in molti a chiedersi come si svolgerà e quale sarà il suo costo.

Proviamo a chiarire alcuni punti.

Il nuovo reclutamento docenti: cosa cambia per la scuola

Il DL 36 ha introdotto negli ambiti della formazione e del reclutamento docenti diverse novità.

Tra queste anche i 60 CFU, ovvero un percorso abilitante iniziale che si lega all'abilitazione.

Si svolgerà presso le Università e si comporrà di prova scritta e prova orale con lezione simulata.

La buona notizia è che i 24 CFU restano validi.

60 CFU come sono strutturati

Nei 60 CFU devono esssere compresi almeno:

  • 10 CFU in area pedagogica;
  • 20 CFU di attività di tirocinio diretto o indiretto.

Si richiede inoltre un certo equilibrio tra i crediti, che devono considerare tanto aspetti legati all'inclusione scolastica quanto alle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche.

Per ogni credito formativo, è bene precisare poi, che serviranno almeno 12 ore di attività in presenza.

60 CFU COSTO

Non sono state ancora fornite informazioni per quanto riguarda il costo.
Quello che è chiaro è che sarà a carico del corsista.

Circola notizia che verrà proposto un tetto massimo sopra il quale le Università non potranno far pagare.

Maggiori chiarimenti sul costo e su altri punti saranno resi noti dopo il 31 luglio.

E a questo proposito...

Cosa si saprà dopo il 31 luglio

Il testo del DPCM cita quanto segue:

L’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si consegue a seguito dello svolgimento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale di almeno 60 CFU/CFA e del superamento della prova finale del suddetto percorso, alla quale si accede in seguito al conseguimento della laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, oppure del diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di II livello, oppure di titolo equipollente o equiparato.

Entro il 31 luglio il DPCM dovrà comunque stabilire:

  • i contenuti e la struttura dell’offerta formativa;
  • il numero di crediti universitari o accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con disabilità;
  • la percentuale di presenza alle attività formative obbligatorie per accedere alla prova finale;
  • le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, comprese la prova scritta e orale.

Seguiranno aggiornamenti.

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Photo credit: pexels.com