Rinnovo contratti scuola: stanziato 1 miliardo di euro. Le ultime news

Rinnovo contratti scuola: stanziato 1 miliardo di euro. Le ultime news

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Rinnovare i contratti scuola per il 2022/24 e potenziare gli organici: questi i nuovi obiettivi di governo.

Rinnovo contratti scuola: gli obiettivi

Per il prossimo biennio scolastico il governo ha dei piani ben precisi.

È quanto ha spiegato il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in audizione al Senato.
Gli obiettivi sarebbero questi:

  • attuare il rinnovo contratti scuola;
  • potenziare tutti gli organici;
  • dare nuovamente ai lavoratori un orgoglio di appartenenza;
  • mettere in atto lo smart working come nel settore privato.

La pubblica amministrazione negli ultimi vent’anni ha subito una vertiginosa riduzione: da 3.249.000 lavoratori si è ridotta di quasi 260.000 dipendenti. 

Per questa ragione, il governo ha deciso di rinnovare i contratti scuola per il biennio 2022/24.

 “A novembre abbiamo firmato i contratti per la scuola, la sanità e gli enti locali che aspettavano da molto tempo. Ora la sfida è guardare al prossimo ciclo di rinnovi 2022-2024″, ha spiegato Zangrillo alla Commissione e ha poi così continuato: “Dal Mef abbiamo ottenuto un primo segnale di postare 1 miliardo di euro come vacanza contrattuale: non è tanto l’entità della cifra ma diamo una segnale per riavviare il confronto”.

Cosa dice la norma

La legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei Ministri ha inserito una nuova misura: si tratta di un emolumento accessorio per i dipendenti pubblici, pari all’1,5% dello stipendio.

La misura verrà così ripartita: sarà spalmata su 13 mensilità e riguarderà oltre 3,2 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali.

Per realizzarla sono stati stanziati circa 1,8 miliardi. 

Un lavoratore con una busta paga di 1000 euro avrà diritto a 15 euro: uno che ne guadagna 1.500 godrà il diritto a 22,5 euro.

Nel testo è anche contenuta la spiegazione riguardo l'aumento degli oneri per l’anno 2023, quando tali oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale hanno subito un aumento di 1 miliardo.
Tale cifra era da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, che sarebbe stata spalmata su tredici mensilità.

I fondi sarebbero stati distribuiti tramite un decreto dal Ministero dell’Economia.

Il pagamento degli arretrati

Tale norma rappresenta una novità rispetto ai passati anni.

Infatti, quando il governo deve prepararsi ad un rinnovo contratti scuola (o di pubblico impiego), l'iter da seguire è questo: inizia nello stanziare dei fondi (pochi) nella Legge di Bilancio. Successivamente (l'anno seguente) li aumenta: per l'ultimo anno del triennio, quello decisivo, il governo inizia a finanziare la maggior parte delle risorse.

Quando viene firmato il contratto, lo Stato paga gli arretrati.

In questo caso, la Bozza di Legge di Bilancio ci dice che il primo stanziamento per il contratto viene immediatamente pagato ai dipendenti pubblici.

Ma, normalmente, i primi finanziamenti sono molto bassi.
L’ipotesi, stando all’ultima bozza, vede la disponibilità di risorse da destinare agli statali di un miliardo.

Tale cifra permetterebbe un aumento di circa lo 1,5% delle retribuzioni. 

Si tratta di pochi euro in più al mese in busta paga per dipendenti pubblici.

Scuola e smart working: quali novità

Apriamo ora il capitolo lavoro agile.

Per lo smart working, nel 2022 i lavoratori agili nella Pa sono stati circa 570mila: un numero che è in previsione di salita nel 2023, fino a 680.000.

Sullo smart working, Zangrillo si è così espresso:

“È sbagliato, partire dal presupposto che nella Pa il lavoro agile non possa funzionare: serve una rivoluzione culturale organizzativa e la definizione, da parte di ciascuna amministrazione, di interventi finalizzati a rendere il lavoro agile pienamente efficace, senza pregiudicare i servizi erogati”.

Se parliamo di smart working, infatti...

“... Si tratta, infatti di uno strumento di lavoro importante, potenzialmente capace di innovare il lavoro pubblico; occorre valutarlo e utilizzarlo, naturalmente cambiando i presupposti di lavoro. Si tratta di organizzarsi e di fare le cose seriamente. Dobbiamo passare, a livello diffuso, da una logica di controllo a quella della responsabilità dei risultati e alla loro misurazione, la misurazione della performance non deve essere un tabù, ma anzi bisogna misurare per valutare e valutare per migliorare”.

Quando arriveranno gli arretrati docenti 2022?

Gli arretrati dello stipendio docenti saranno finalmente liquidati intorno al 15 dicembre.

Di conseguenza, la valuta arriverà intorno a Natale.

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Photo credit: pixabay.com