Stipendi scuola: insegnanti europei e italiani a confronto

Stipendi scuola: insegnanti europei e italiani a confronto

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Stipendi scuola: in Italia, quali sono le prospettive per il nuovo rinnovo contrattuale?

Non ci sono buone notizie all'orizzonte…

Stipendi scuola: quali prospettive nel tempo

La questione che ruota attorno agli stipendi scuola è sempre molto spinosa, per i nostri amati aspiranti docenti.

Come sappiamo, infatti, gli insegnanti italiani non navigano certo nell'oro: basti pensare che un insegnante impiega tutta la carriera per raggiungere il massimo della retribuzione possibile dal proprio contratto.

Inoltre, secondo le ultime notizie che riguardano i prossimi rinnovi contrattuali, non c’è molto di cui esser lieti...

Stipendi europei a confronto

Se dovessimo tracciare una panoramica che possa comparare gli stipendi per i docenti neoassunti e le prospettive di aumento alle quali gli insegnanti vanno incontro nel corso della loro carriera, potremmo osservare che ci sono moltissime differenze salariali tra i vari livelli di istruzione.

Nello specifico, prendiamo, ad esempio, quattro paesi dell'Unione Europea: in Bulgaria, Ungheria, Polonia e Romania.

Lo stipendio di base dei docenti neoassunti si aggira al di sotto dei 9000 euro annui.

Ma non è finita qui: ci sono anche altri paesi dove gli stipendi sono molto bassi.

Tra i quali...

Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia.
In altri otto paesi UE (Grecia, Cechia, Estonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Slovenia e Slovacchia) gli stipendi iniziali di base si aggirano al di sotto dei 20.000 euro annui.

Ma qual è la situazione dei docenti italiani?

Quali sono gli stipendi italiani

Gli stipendi iniziali degli insegnanti italiani si trovano, insieme agli stipendi dei docenti francesi, portoghesi e maltesi, tra i 22.000 e i 29.000 euro lordi annui.

Più in alto troviamo gli insegnanti in Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia, che si aggirano tra i 30.000 e i 49.000 euro.

Gli stipendi superiori a 50.000 euro li troviamo, invece, in Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera e Liechtenstein.

Possiamo osservare che, in media, i docenti che insegnano nella fascia pre-primaria (in Italia corrisponde ai docenti che insegnano ai bambini dai 3 ai 6 anni) tendono a guadagnare meno, rispetto agli insegnanti della secondaria.

Questo può essere considerato "normale" in Italia, mentre, da una prospettiva internazionale, troviamo situazioni nazionali molto differenti.

Pensate addirittura che, in alcuni paesi europei, tutti gli insegnanti di tutti i livelli ricevono lo stesso stipendio, a prescindere dal livello di insegnamento.
E questi paesi sono: il Portogallo, l’Irlanda e la Slovenia.

Aumenti di salario: in quali paesi?

Tra gli anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020 in 11 sistemi dell’istruzione (Danimarca, Germania, Italia, Malta, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia, Montenegro, Macedonia del Nord e Turchia) ci sono stati aumenti salariali per insegnanti e dirigenti scolastici.

In 12 paesi (Bulgaria, Estonia, Irlanda, Grecia, Croazia, Lettonia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Montenegro), tutti gli insegnanti all’inizio della loro carriera scolastica hanno lo stesso stipendio, indipendentemente dal livello di istruzione che esercitano.

Guardando le cose dalla prospettiva della nostra bella Italia, invece, gli insegnanti riescono a raggiungere aumenti di stipendio piuttosto modesti solo con un’anzianità di servizio piuttosto importante.

Il dato preoccupante che riguarda il nostro paese, infatti, consiste nel fatto che gli stipendi iniziali degli insegnanti possono aumentare di circa il 50% SOLO dopo aver raggiunto i 35 anni di servizio.

Un tempo infinitamente lungo, non trovate?

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Photo credit: Pixabay