A soli due anni dal "Decreto 24 CFU" i docenti dicono addio ai 24 crediti per l'insegnamento.
Con la nuova Riforma Bianchi, voluta dal Ministro dell'istruzione, ora saranno necessari 60 CFU per l'insegnamento per poter diventare un docente abilitato.
Attualmente, i 60 CFU abilitanti rappresentano il nuovo requisito per entrare nel mondo scuola, per quanto riguarda le scuole secondarie di I e II grado.
Ma vediamo che cosa prevede la nuova Riforma Bianchi, punto per punto.
28 giugno: la Riforma Bianchi viene approvata dalla camera
Il 28 giugno 2022, la riforma sul nuovo reclutamento docenti voluta dal Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi è stata approvata dalla Camera con 419 sì e 55 no.
Questo è stato il primo passo verso l'applicazione del nuovo reclutamento docenti.
Da qui in avanti...
... Entrano in vigore i 60 CFU per l'insegnamento, indispensabili per diventare un docente abilitato!
60 CFU per l'insegnamento: che cosa sono?
I 60 CFU/CFA abilitanti sono dei Crediti formativi universitari che riguardano le discipline antropo-psico-pedagogiche e le metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche.
Si tratta di veri e propri percorsi universitari e
accademici abilitanti, di formazione iniziale.
Come per i "passati" 24 CFU, i 60 CFU per l'insegnamento rappresentano attualmente un requisito di accesso imprescindibile al concorso ordinario.
Nuovo reclutamento docenti: dalla Riforma al percorso
Ma che cosa prevede, nello specifico, la nuova Riforma Bianchi?
Vediamo i punti essenziali:
un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, che corrisponde ai famosi 60 crediti formativi universitari o accademici (CFU/CFA);
un concorso pubblico nazionale, su base regionale o interregionale (con il nuovo reclutamento, i concorsi indetti saranno annuali);
un periodo di prova che il docente svolgerà in servizio e sarà della durata annuale: al termine il docente dovrà affrontare un test finale e una valutazione conclusiva;
è previsto poi anche un periodo di tirocinio nelle scuole e una prova finale con una lezione simulata.
Percorso universitario: com'è strutturato
Ecco nello specifico come si snoda il percorso universitario stabilito dal Nuovo reclutamento docenti:
il percorso universitario e accademico di
formazione iniziale è organizzato dalle stesse
università (istituzioni dell'alta formazione
artistica, musicale e coreutica, attraverso centri individuati
dalle istituzioni della formazione superiore):
a seconda della flessibilità del proprio piano di
studi, si può accedere
all'offerta formativa dei centri universitari e
accademici di formazione iniziale anche durante i percorsi di
laurea triennale e magistrale (o laurea magistrale a
ciclo unico).
Questo processo può avvenire
nel caso di cui, i crediti formativi universitari o accademici
di formazione iniziale per l'insegnamento siano
aggiuntivi, rispetto a quelli necessari per conseguire la
laurea triennale e magistrale (o magistrale a ciclo unico).
Ma torniamo un attimo ai 60 CFU per l'insegnamento.
Perchè c'è una novità che riguarda l'acquisizione di questi famosi crediti.
Una novità che non tutti i docenti conoscono e della quale tu dovresti essere al corrente...
I 60 CFU saranno a numero chiuso?
Sono in molti gli aspiranti docenti a chiederselo.
Soprattutto da quando è stata divulgata la voce di un possibile percorso di acquisizione dei 60 CFU a numero ridotto e non accessibili a tutti.
Per il momento, la risposta che possiamo dare è questa: dal momento che il Ministero dovrà comunicare alle università il fabbisogno di docenti richiesti dalle scuole, il percorso dei 60 CFU per l'insegnamento non potrà essere aperto a tutti.
E questo fatto implica, di norma, la presenza di una prova preselettiva da superare per accedere al percorso.
Ma quanti saranno i docenti che vi prenderanno parte?
Il numero di docenti che vi potranno accedere sarà dato proprio da quel fabbisogno stesso richiesto dalle scuole.
Per il momento, ci sono ancora molti dubbi da sviscerare e domande a cui dare risposta.
E parlando proprio di dubbi...
60 CFU: quale sarà il costo?
Non sono state ancora fornite informazioni precise per quanto riguarda il costo dell'intero percorso.
L'unica cosa certa è che l'acquisizione dei 60 CFU per l'insegnamento sarà interamente a carico del corsista.
Le università stanno ora valutando un prezzo calmierato per non gravare troppo sulle spalle dei docenti che vi parteciperanno.
Riforma Bianchi: quali cambiamenti?
L'introduzione dei 60 CFU abilitanti sta apportando numerose modifiche al sistema di reclutamento scolastico, per quanto riguarda la scuola secondaria di I e II grado.
Le modifiche, infatti, non sembrano riguardare (per il momento) la scuola di infanzia e primaria.
Ma riassumendo, vediamo quali saranno i cambiamenti che la Riforma Bianchi porterà:
l'introduzione di un percorso organizzato direttamente dagli Atenei, mediante i centri universitari di formazione iniziale;
20 CFU suddivisi in un tirocinio diretto, da svolgersi nelle scuole;
10 CFU, che dovranno essere conseguiti nell'area pedagogica;
per ottenere l'abilitazione, l'aspirante affronterà poi una prova finaleche prevede anche una lezione simulata.
Il tirocinio: diretto e indiretto
La novità principale di questo percorso riguarda proprio il tirocinio diretto al quale i docenti dovranno andare incontro.
Ricordiamo, infatti, che il nuovo reclutamento
docenti prevede due percorsi di tirocinio:
diretto
e indiretto.
Il tirocinio diretto è quello svolto in classe, mediante il quale il docente impara veramente a insegnare; quello indiretto è svolto presso gli atenei, tramite situazioni simulate, che servono a spiegare al docente quali difficoltà potrà incontrare con gli studenti, una volta approdato in classe.
Con il percorso di tirocinio,
l'obiettivo è quello di consentire al docente
di
acquisire competenze teorico-pratiche e
pedagogiche.
L'aspirante non verrà messo alla prova solo con la teoria, ma avrà l'opportunità di misurarsi, da subito, anche con la pratica.
La fase transitoria
Ma i cambiamenti dovuti al nuovo reclutamento docenti non entreranno in vigore subito.
Saranno preceduti da una "fase transitoria" che durerà fino al 31 dicembre 2024.
Protagonisti di questa fase saranno i 24 CFU, che la Riforma Bianchi vuole debellare.
Tali crediti, infatti, non andranno persi, ma...
Tutti coloro che conseguiranno i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, li potranno utilizzare nel corso dei 60.
Questo significa che, molto probabilmente, tali crediti verranno "scontati" ai candidati che li avranno acquisiti e per loro rimarranno requisito d'accesso indispensabile per accedere ai concorsi scuola, TFA Sostegno e al prossimo aggiornamento delle GPS del 2024.
Di conseguenza, è chiaro che non tutti saranno "obbligati" a percorrere la strada dei 60 CFU.Ci sono alcune eccezioni alla regola.
60 CFU: chi non li deve acquisire?
Non tutti devono conseguire i 60 crediti per l'insegnamento.
Ci sono alcune "categorie" di docenti che ne sono esenti:
Di questi: 20 CFU dovranno appartenere al campo delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento; i restanti 10 CFU saranno di tirocinio diretto.
Una volta superato il concorso, anche loro avranno l'obbligo di conseguire ulteriori 30 CFU e superare la prova finale, che precede l'immissione in ruolo a tempo indeterminato.
Per il momento, queste sono le notizie ufficiali che riguardano il nuovo percorso dei 60 CFU per l'insegnamento.
Aggiorneremo la pagina una volta che verranno pubblicate nuove informazioni ufficiali.
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CHIUSURA ISCRIZIONI: 19-12-2024
ANNO ACCADEMICO: 2024/2025
CFU: 60
MODALITÀ: Online
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